QUAL È IL COMPONENTE PIÙ IMPORTANTE DI UN IMPIANTO HI-FI?

QUAL È IL COMPONENTE PIÙ IMPORTANTE DI UN IMPIANTO HI-FI?

… LA SALA D’ASCOLTO!

(Si, ma prima di tutto è il mio salotto)

Schioccare le dita o battere le mani è ciò che si fa quando si entra in una sala d’ascolto. L’ambiente determina il risultato sonoro di un sistema hi-fi. In breve, la stanza non deve essere troppo risonante. 

Una stanza rettangolare è migliore di una stanza quadrata dove le onde rimbalzano tra le pareti parallele come una pallina da ping-pong. Idealmente, per evitare queste onde stazionarie, la stanza dovrebbe essere asimmetrica… beh, diciamo che è raro.

Per sfruttare appieno il potenziale dei diffusori ad alta fedeltà, l’acustica della sala d’ascolto non deve essere né troppo assorbente né troppo riverberante. (Questa raccomandazione non è applicabile solo all’ascolto hi-fi, ma anche alla vita di tutti i giorni: un salotto troppo riverberante accentua in modo sgradevole i rumori e i suoni quotidiani, rendendoli invadenti).

È inoltre preferibile installare il sistema hi-fi sul lato più piccolo del rettangolo (la lunghezza d’onda aumenta al diminuire della frequenza). 

La posizione d’ascolto non deve essere rivolta con la schiena contro la parete opposta, per evitare di trovarsi nella zona di rimbalzo dell’onda frontale del diffusore.

La distanza del diffusore dalla parete influisce sulla percezione delle basse frequenze nel punto di ascolto. Avvicinando i diffusori alle pareti si aumenterà il livello percepito dei registri dei bassi e dei medio-bassi. Al contrario, si avverte una diminuzione dell’ampiezza di queste stesse frequenze quando i diffusori vengono allontanati dalle pareti.

Come regola generale, non è consigliato posizionare i diffusori in un angolo o a pochi centimetri dalle pareti. Questo ha l’effetto di rendere il registro dei bassi troppo presente, creando un effetto di mascheramento. Tuttavia, nel caso particolare di una configurazione atipica o di un’acustica ambientale molto “chiara”, può essere opportuno discostarsi dalla regola. 

Evitate di avvicinare ai diffusori alcuni materiali come la ceramica, il vetro e il metallo. Possono vibrare, generare rumore o risuonare. 

Una casa antica tende a “suonare” meglio di una casa moderna. Non ridete… Il cartongesso è un disastro: suona come un tamburo! Ho sentito dire che fare un buco in questo tipo di muro crea una decompressione efficace. Tutto ciò che è un controsoffitto o un vespaio assorbe energia e sporca i bassi. D’altra parte, una vecchia casa con un pavimento piano e pareti solide è una manna dal cielo.

Esistono anche modalità di risonanza specifiche per un luogo. 

Una stanza non suona allo stesso modo se è vuota o arredata. È necessario lavorare sullo smorzamento per evitare che il suono diventi troppo aggressivo o riverberante. 

Lo smorzamento è favorito – senza assordare eccessivamente la stanza – dall’alternanza di superfici riflettenti, diffrattive e assorbenti.  Non c’è bisogno di complicate soluzioni acustiche e pannelli assorbenti, basta pensare a miglioramenti più semplici con l’arredamento: un bel divano grande e morbido, uno scaffale carico di libri, piante verdi, un tappeto di lana sulle piastrelle o sul parquet faranno il loro lavoro. Le tende possono essere posizionate anche davanti a finestre panoramiche (a più di 7 cm dal vetro).

Ma attenzione a non esagerare!  L’acustica della sala deve rimanere “viva”. E soprattutto deve rimanere… il salotto!

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